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martedì, novembre 28, 2006

Alex Zanardi e la voglia di formula 1

Dovendo eleggere un grande campione da prendere come esempio la scelta cade sicuramente su Alex Zanardi.
L’abile pilota bolognese ha corso in Formula 1, correndo 41 gran premi, e è stato campione di Champ Car nel 1997 e 98, ma ciò che lo rende grande non è questo, ma il suo coraggio, la tenacia e la voglia di farcela.
Il 15 settembre 2001 ebbe un gravissimo incidente, sul circuito tedesco di Lausitzring, mentre guidava una monoposto della Champ Car.
In quel incidente perse entrambe le gambe, all’altezza del ginocchi, e credo che chiunque avrebbe perso qualsiasi speranza di tornare a bordo di una macchina
Nel weekend appena trascorso, cinque anni dopo l’incidente, ha potuto provare ancora una formula 1.
La Bmw gli ha dato la possibilità di girare per una quindicina di giri con una Sauber. Certo, già nel 2005 era salito a bordo di una vettura di superturismo, disputando il campionato italiano, ma una Formula 1 è tutta un'altra cosa.
Il modo in cui Alex è riuscito a tornare è veramente esemplare.

PER APPROFONDIRE:
Il sito ufficiale di Alex Zanardi
Alex Zanardi su wikipedia

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martedì, novembre 21, 2006

La grande storia di Primo Carnera

Il 6 novembre è stata inaugurata a Milano una mostra per ricordare Primo Carnera, il grande pugile friulano che aveva incantato l’America.
Questa mostra arriva a 100 anni dalla sua nascita e oltre a Milano toccherà Roma, Pordenone, New York e Toronto.
Credo che tutti abbiano sentito parlare di Primo Carnera almeno una volta, ma in questo post vorrei narrarvi in modo più dettagliato le sue gesta e la sua vita eroica.
Il “gigante buono” (così era soprannominato) nasce a Sequals in provincia di Pordenone il 25 ottobre 1906.
Il Friuli, in quegli anni non era certo la terra ricca di oggi. Aveva un economia molto povera e molti dei suoi cittadini erano costretti ad emigrare per sopravvivere. La stessa sorte toccò pure al diciottenne Primo, che si recò in Francia a lavorare da alcuni parenti.
Qui venne notato da un ex pugile. Non fù difficile notarlo, poiché a venti anni era alto due metri e pesava ben 125 chili.
Questa era l’occasione che attendeva da una vita. Avrebbe finalmente potuto lasciarsi la povertà alle spalle.
In poco tempo combatte in tutta Europa e ottenne numerosi successi.
Nel 1930 si trasferì in America, la terra delle possibilità, dove disputò 80 incontri.
Fù però nel 1933 che raggiunse il mito, vincendo il titolo mondiale dei pesi massimi contro Jack Sharkey.
Diventò così famoso da essere ambito dal mondo del cinema e della pubblicità.
Negli ultimi anni, poi, non potendo più combattere come boxer si rifugiò nel mondo della lotta americana (il wrestling di oggi) riuscendo a ottenere successi anche qua.
Decise di passare gli ultimi anni della sua vita nel suo Friuli, a Sequals e nel 1967 muore di cirrosi epatica.Il legame con la sua terra non si era mai spezzato. Aveva dovuto lasciarla per poter sopravvivere, ma nel suo cuore c’era sempre una speranza di poter tornare

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venerdì, novembre 10, 2006

Vent'anni d'amore tra Ferguson e il Manchester United

La prima regola non scritta nel mondo del calcio è tanto semplice quanto crudele e recita : “Quando le cose non vanno bene a pagare è sempre l’allenatore” e a volte anche quando le cose vanno bene, vedi il caso Donadoni a Livorno.
Avete mai visto un presidente riprendere i propri giocatori perché non fanno quello che devono? Succede, ma è piuttosto difficile.
Impossibile, poi è pensare a un presidente che caccia se stesso per totale incompetenza, anche se qualche volta non sarebbe una così brutta idea
Come tutte le regole perfette, però c’è sempre un’eccezione a confermarne la validità.
Questa eccezione si chiama Manchester United.
Il loro allenatore-manager, Alex Ferguson, festeggia in questi giorni i vent’anni di panchina con i Red Devils. Si avete capito bene, vent’anni con la stessa squadra. Precisamente dal 6 Novembre 1986. In tutti questi anni ha vinto molto, per la precisione 24 trofei, tra cui 8 titoli di Premier, una Champions, una Coppa intercontinentale e 5 Coppe d’Inghilterra.
Non pochi saranno stati i momenti difficili, ma la bravura di una persona o di una società risiede proprio nel superrare certi scogli e continuare a testa bassa.
Forse è un po’ troppo augurare altri vent’anni di panchina a Sir Alex Ferguson, ma perché mettere un limite?

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